La goccia di pioggia
Si riflette nella conca d’acqua
Ai piedi del platano
Si allarga, goccia a goccia
si estende fra le possenti radici.
Un piccolo uccello
Beve Il capo umido
Le piume lucenti
Scuote le ali
E ritorna fra i rami
Ormai Sguarniti di foglie.
Piccole perle rosse
Lo attendono.
Resto qui, spaparazzata sul divano, navigando fra youtube e i quotidiani, che da qualche giorno faccio a meno di acquistare, anche se avrei bisogno di carta per incartare i vetri e i piatti. Dovrei continuare con questa opera di destrutturazione del mio passato, ma non ne ho voglia. La giornata è bellissima, fuori le foglie sono coloratissime, la stagione è indietro di un mese, quindi dovremo aspettare la fine di novembre per il crollo generale. Vedere la vita da un altro punto di vista, dal tempo libero a quello impegnato nel lavoro fa una bella differenza. E’ proprio diversa la sostanza, il trascorrere del tempo ha una funzione diversa, lenta, al passo con i miei pensieri e il mio agire. Potendolo fare, naturalmente. Non mi manca il lavoro, in effetti, non provo nostalgia della fretta e dell’ansia da prestazione che tanto spesso prende quando il capo guarda e osserva.
Mi godo questo novembre solatio ( oggi, domani non so) e apprezzo musica che non conoscevo. Ho scelto Malika Ayane perché mi piace molto la sua voce e la canzone cha pubblicato è allegra e simpatica.
Ho trovato una ragnatela in giardino questa mattina, eterea, attaccata una parte alle foglie del liquidambar e l’altra non lo so, pare sul porfido, ma non credo.. La bravura del ragno è incredibile, sostenere il tutto e in grande con il filo tanto sottile che basta un vento forte o il passaggio veloce di una persona a strapparla. Per oggi voglio solo pensieri positivi, piacevoli, in questo autunno tardo e primaverile. Le altre ragnatele, mefitiche e insopportabili della politica e dei rubapopoli le lascio lì. Ma non credo basterà un renzi o un grillo a strapparle!
Se si ritorna significa quanto meno (a) che si hanno ancora gli strumenti dinamici per trasmigrare da un punto all’altro e (b) che si possiede ancora una mappa. Ma pensandoci meglio il punto (b) può essere omesso, delle volte si ritorna per puro caso e, dopo aver detto “Ma dài…” si decide di trattenersi. Quanto a lungo non si sa.