I saldi sono un appuntamento a cui difficilmente si manca, anche solo per un giaccone per l’anno prossimo o un oggetto desiderato da molto. Io quest’anno non farò il giro dei saldi per alcuni motivi, manca il denaro, non avendo divorziato dal pensionato mancano 100000 euro al giorno per i miei bisogni primari. Mi rendo conto che non ho desideri. Questo mi preoccupa. Sono in un periodo di ferma, come se tutto andasse bene e non avessi bisogno di nulla. Non è vero naturalmente, come tutti ho da qualche parte delle voglie, ma ho la sensazione di essere stata repressa in qualche modo. Dalla indigestione di cattive notizie ( la strategia della paura funziona benissimo anche in questo periodo) alla indigestione di politici senza programmi e senza valori solidi, per me intendo. Dalla visione pessimistica a tutto tondo rimarcata anche dalle comunity tipo F.B.
Allora mi sono posta una domanda: se sono così al quinto giorno dell’anno, che dovrebbe essere il periodo più illusorio e pieno di buoni propositi, come sarà a novembre?
Cercherò di non affossarmi più di così. Ma ora il problema più grosso: ho i capelli bianchi e lunghi per scelta, ma alcuni amici mi dicono di colorarli. Io mi guardo in giro e in effetti non se ne vedono tante di chiome così. La domanda la rivolgo a voi : che fare? Tingerli o lasciarli come natura ha deciso? Insomma le donne sono più interessanti con i capelli bianchi o colorati?
Non spaventarti del senso di stanchezza, repressione, frustrazione che avverti: penso che sia l’eredità minima e inevitabile di un anno cupo come quello che ci siamo lasciati alle spalle.
E non preoccuparti, men che meno, se non hai voglia di fare acquisti, dato che questo può essere un bel segnale di rinnovamento dal modello del consumatore compulsivo a cui siamo stati forgiati per tutta la nostra esistenza.
Quanto ai capelli, penso che sia una scelta estremamente personale; però io faccio il tifo per quelli bianchi, naturali, che sono a mio parere un sonoro grido contro la cultura dell’apparire (strettamente legata a quanto sopra…).
Salutone.
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La tua risposta saggia mi piace. In questo periodo è normale sentirsi pesanti. Il modello del consumatore compulsivo non è proprio il mio, ma ammetto che spesso il superfluo ha preso il posto del necessario. Forse la frustrazione dipende anche dal vedere che tutti gli oggetti, i libri e altro che ho accumulato in casa con amore non li vuole nessuno e sono costretta a buttarli nei rifiuti mi fa male al cuore e mi rende molto più attenta. I libri li sto donando a un associazione, i vestiti in parte li ho regalati a extracomunitari, le stoviglie forse andranno ad alcune casa famiglia, ma il resto o fuoco o rusco. Che tristezza! C’è da dire che trenta anni di casa sono tanti e il nido era bello comodo!!! Per i capelli cambio idea ogni giorno, prima o poi troverò la strada. Ciao e buon gennaio. Rita
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C’è un generale pessimismo che ha però delle cause specifiche. Basta distrarsi un attimo e subito ti arriva qualche tegola in testa. Speriamo di cavarcela…
Buon martedì!
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Prima che consumatori siamo cittadini, e prima ancora che cittadini siamo esseri umani. Questa società in cui tutto e tutti sono in vetrina come le prostitute di Amburgo moltiplica artificiosamente e perniciosamente i desideri, e (peggio ancora) ti fa sentire un idiota se i tuoi desideri non li realizzi, quando una certa aliquota di desideri non immediatamente realizzabili (e forse MAI realizzabili) sono indispensabili al nostro equilibrio e ci mantengono “sul pezzo”. I desideri sistematicamente esauditi, talora quasi preventivamente, prima che si abbia l’opportunità di verbalizzarli, produce la pericolosa sindrome del figlio unico viziato e arrogante, o del Bisunto del Signore che continua a blaterare che in vita sua ha sempre ottenuto quello che voleva.
Ci si può anche adattare in una nicchia in cui si sopravvive con l’indispensabile, e talora neanche con quello, guardati con sospetto dalla quasi totalità dei tuoi dissimili, coltivando alcuni realistici desideri con l’atteggiamento dello sportivo che partecipa a tutte le gare col massimo impegno ma sa che parecchie, fatalmente, non le vincerà.
Quanto ai capelli bianchi o tinti, “I capelli sono biondi, sono tinti, dunque lei alla vita non cede” faceva cantare Roberto Roversi a Lucio Dalla, ma si può anche dissentire da questo arbitrario sillogismo, che implicherebbe che chi si tiene tutti i segni dell’età ha brutalmente ceduto alla vita fino allo sbracamento più totale.
“Lasciamele tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una, che ci ho messo una vita a farmele!” sbraitava la finta burbera Anna Magnani al truccatore, pronta a versargli una fumante zuppiera di spaghetti sulla capoccia qualora costui non avesse ubbidito.
Io stavolta do torto a Roversi, che ogni tanto come i veri poeti fa affermazioni apodittiche e indimostrabili (molte ragazzine di 15 anni alla domanda “Chi erano i Beatles” risponderebbero “Un piatto di carne del Devonshire”).
Insomma, vai dove ti porta il look.
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Bianchi, bianchi non c’è dubbio, perché sono bellissimi e contrastano piacevolmente col tuo viso roseo e giovanile. Buon anno, Rita.
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Mirella vado a momenti, ma in generale mi piacciono così, ormai sono un delle mie caratteristiche. E il mio amico se ne dovrà fare una ragione! Ciao
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Ciao Riri, oggi è già il 9 e spero che il tuo umore stia risalendo la china.
Ti capisco quando parli di quello che hai acquistato con amore e che ora
non interessa a nessuno.
Però prima di gettare qualsiasi cosa guardati attorno e vedrai che troverai
qualcuno che può riutilizzare quello che a te non serve più.
Ti faccio il mio esempio: ho un’amica che nell’ambito di una parrocchia
raccoglie di tutto e di più per farne poi un mercatino e con il ricavato
vengono fatte opere di beneficenza.
Certo è impegnativo anche collocare le cose, occorre avere
tempo per cercare e portare a destinazione il tutto.
Comunque brava perchè ti liberi delle vecchie cose, io faccio sempre
fatica a lasciare andare!
Per quanto riguarda i capelli che dire? Io adoro il bianco, certo è che non ringiovanisce chi li porta.
E’ quello che penso quando mi guardo allo specchio!
Riciao
Loretta
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Grazie Loretta per la visita e i consigli. Sto meglio anche perché vedo la fine ddi questa attesa. Un cambio di casa no è mai indolore, ma va bene. Molti oggetti , libri e mobili li ho sistemati : conosco una associazione che fa mercatini e vende anche armadi guardaroba! sono contenta perché se posso fare felice e aiutare altre persone meno fortunate sto meglio! Ciao
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