Se si ritorna significa quanto meno (a) che si hanno ancora gli strumenti dinamici per trasmigrare da un punto all’altro e (b) che si possiede ancora una mappa. Ma pensandoci meglio il punto (b) può essere omesso, delle volte si ritorna per puro caso e, dopo aver detto “Ma dài…” si decide di trattenersi. Quanto a lungo non si sa.
...e navigando con le vele tese io sempre cercherò il mio orizzont
CORSI DI SCRITTURA CREATIVA, ATTUALITA' EDITORIALE, DIDATTICA E STRUMENTI PER LA SCRITTURA
di letture e scritture a cura di giulio mozzi
..E se le mie foto non escono bene è il mondo che non è fotogenico..
Un blog orgogliosamente di nicchia: opera, ricordi e piccole manie di un improvvisato collezionista
Un volo di farfalle
Una delle cose che succede quando scrivi sulla tua vita è che educhi te stesso. Andy Warhol
se puoi immaginarlo, puoi crearlo
Stuff and things.
Ne ho le scatole piene, ma con eleganza.
Libri. Videogiochi. Pokemon. Disegni. Cavolate, ecco.
Diario di un viaggio verso il cambiamento
Strumentisti di Parole/Musicians of words
buzzing head
Cosa si può dire di Lucio? Voglio dire, senza farsi prendere dagli slanci retorici dell’immediato post-mortem…
Che ci ha accompagnati per quasi 50 anni con la sua musica mai banale, col suo geniale intreccio fra raffinate radici jazzistiche e una profonda anima “pop”, coi suoi bellissimi testi che nessun altro avrebbe saputo mettere insieme nella stessa maniera.
Che era l’assoluta antitesi della star eppure è diventato nel tempo un personaggio di culto (ma mai l’icona di se stesso).
Che una fetta ingente del cantautorame odierno gli deve qualcosa (e il cantautorame di etnia emiliano-romagnola gli deve quasi tutto).
Che sapeva parlare del futuro in una maniera unica.
Che per dei versi come “Anch’io quante volte da bambino ho chiesto aiuto, quante volte da solo mi sono perduto, quante volte ho pianto e sono caduto, guardando le stelle ho chiesto di capire come entrare nel mondo dei grandi senza paura, paura di morire” qualunque poeta rinuncerebbe a 20 anni di vita.
Che si compiaceva di lucidi paradossi quali: “Imagine” in confronto a “Era de maggio” è a malapena un jingle; Marco Mengoni canta meglio di Prince; il rap è antico mentre Bach è modernissimo.
E che è morto un po’ come il Caruso della sua canzone più bella e famosa. Anche se un migliaio di chilometri più a nord.
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@Luca credo proprio che Lucio Dalla fosse così e sia stato una pilastro della musica attuale. Buona musica e ottimi testi, cose che attualmente si trovano sempre meno. Ciao Riri52
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